RUBRICA “Cibo e salute” di Stefania Bertoni
Mal di stomaco e cambio di stagione: come aiutarsi con la dieta e rimedi naturali
Siamo giunti a settembre, l’estate si avvia alla conclusione e ricomincia la routine tra scuola, lavoro, orari più stressanti, impegni più cadenzati e chi soffre di gastrite sa che in questo passaggio i disturbi si fanno sentire maggiormente. Il bruciore aumenta, il dolore epigastrico non dà pace, non si riesce a digerire.
La gastrite è un disturbo molto diffuso, soprattutto tra coloro che hanno più di 40 anni, tra chi è in sovrappeso o utilizza farmaci, fuma o consuma alcool. Per non parlare di chi è stressato…
Può essere acuta o cronica. Nel primo caso compare improvvisamente con nausea, bruciore e fastidio allo stomaco, nel secondo dà soprattutto la sensazione di avere lo stomaco pieno.
L’alimentazione ha un ruolo fondamentale per controllare questi disturbi e con qualche piccolo accorgimento si riesce a superare questo periodo critico e a migliorare la situazione.
In caso di gastrite vi sono alcuni accorgimenti per prevenire la sintomatologia:
- Fare 5 pasti nell’arco della giornata
- Non fare pasti abbondanti. Evitare le abbuffate.
- Mangiare lentamente e masticare molto.
- La pasta ed il riso saranno tanto più digeribili quanto più saranno al dente
- Evitare alimenti troppo caldi o troppo freddi
- I cibi dovranno essere asciutti in modo da assorbire la maggiore quantità possibile di succhi gastrici ed essere degradati e digeriti nel più breve tempo possibile
- Bere acqua non gasata nell’arco della giornata, bere poco durante i pasti per evitare di gonfiare troppo lo stomaco.
- Evitare di coricarsi dopo aver mangiato. Una passeggiata leggera può aiutare
- Evitare quei movimenti che aumentano la pressione addominale (flessioni del busto) e gli indumenti troppo stretti pe evitare il reflusso in esofago.
- Evitare i seguenti alimenti: Alimenti ricchi di grassi, brodi e zuppe, minestroni e alimenti bolliti imbibiti di acqua, cibi fritti, pesci affumicati, frutti di mare, carni rosse grasse ed insaccati, dolci con la crema, uovo crudo, pepe, sostanze alcoliche, tè e caffè, cioccolato, menta, bevande gassate e zuccherate, formaggi fermentati e latte intero, arance, e altra frutta acida, pomodori, sottaceti, succhi di frutta confezionati.
Presidi di emergenza
In caso di acidità bere 3- 4 gocce di succo di limone puro o diluite in un cucchiaio di acqua senza zucchero più volte fino a risoluzione dei sintomi. Gradualmente si può aumentare il numero delle gocce durante la giornata e nei giorni successivi, fino ad arrivare alla quantità del succo di circa mezzo limone, acqua, diluito quel tanto che basta da renderlo accettabile al palato. Bere a sorsi piccoli e ripetuti.
Bere tisane a base di camomilla, melissa o alloro (rigorosamente senza zucchero) a piccoli sorsi non troppo ravvicinati.
Ottima anche la tisana di zenzero dopo pranzo per favorire la digestione o in caso di nausea (metter a bollire in una tazza abbondante di acqua qualche fettina di zenzero fresco con 1-2 pezzetti di scorza di limone. Portare ad ebollizione e far bollire per circa 7/8 minuti. Bere a piccoli sorsi.)
Un aiuto ci arriva anche dalla gemmoterapia con 2 rimedi che possono essere assunti durante il periodo di passaggio per prevenire le riacutizzazioni:
Macerato glicerico di fico (Ficus carica MG1DH) assunto prima dei pasti, normalizza la produzione di succhi gastrici e aiuta nei problemi di gastrite e ulcera.
Macerato glicerico di tiglio (Tilia Tomentosa MG1DH) assunto la sera prima di coricarsi favorisce il rilassamento e aiuta a combattere l’ansia.
Miti da sfatare
Un luogo comune molto difficile da combattere e sfatare è quello di utilizzare una sostanza alcalina come soluzione terapeutica di urgenza ad una condizione di iperacidità. L’ambiente dello stomaco è normalmente acido e quando si assume una sostanza basica, tipo il classico bicchiere di acqua e bicarbonato, si ha uno stimolo alla peristalsi, con svuotamento immediato, e conseguente illusorio sollievo del bruciore e dell’acidità. La condizione dell’ambiente gastrico, però, non è più fisiologica, per cui le cellule acido-secernenti sono stimolate intensamente, ricreando e peggiorando la condizione di partenza.
Invece, contrariamente a quanto si possa pensare, il peperoncino può essere addirittura protettivo della mucosa dello stomaco e accelera il processo digestivo; basta non eccederne nelle quantità ed evitarlo in fase acuta. E’ utile nelle gastriti atrofiche e nel reflusso gastroesofageo. Il peperoncino svolge un’azione eupeptica, cioè facilita e velocizza tutti i processi digestivi. E’ un cicatrizzante molto efficace, con arrivo di una maggiore quantità di sangue, e quindi di tutti i fattori di difesa e di riparazione tessutale. Infine, la capsaicina ha un’azione antibatterica documentata, utilissima per impedire la proliferazione dell’Helicobacter pylori .